Come insultavano gli antichi

Homo loquens sum nihil verbi a me alienum puto. Ovvero: Sono un essere umano parlante nulla di ciò che è parola ritengo estraneo a me. Tradotto per le persone normali: dico anche le parolacce e non me ne vergogno!
E poiché il turpiloquio è antico quanto la parola, ecco una bella serie di oscenità e insulti pesanti, usciti dalle bocche e dalle penne di illlustri poeti e letterati greci e latini. Uno dei peggiori è Catullo, sì, proprio lui, quello dei baci e ancora baci. Il volumetto è corredato da un piccolo dizionario di epiteti salaci, utilissimo per far bella figura in società, come dire, la cultura (classica) non è acqua! E non venitemi a dire che greco e latino sono lingue morte!
NOTA
Non sono proprio sicura che la frase latina, da me composta, sia giusta, ma avevo una voglia matta di parafrasare la frase di Publio Terenzio Afro. Se qualcuno ricorda il latino meglio di me si faccia avanti e la corregga, gliene sarò grata!
Sfogliando il libro
INSULTI LATINI
Amasiuncula sgualdrinella
Ambubaia baldracca
Cacator cagone
Cinaedus frocio
Cunnio donnaiolo
Mentula cazzone
Hircus caprone
Scortum puttana
INSULTI GRECI
Androkàpraina troia
Koprophàgos mangiamerda
Glamom zozzone
Aphòdeuma merda
Euryproctos rottinculo
Es korakas fanculo
Prokyon leccaculo
Pornìdion puttanella