Ma questo è un libro?

30.03.2025

  Oggi il vostro amabile Tarlo vi propone di scaricare non un libro antico, e nemmeno vecchio, ma il catalogo di una mostra, benevolmente messaci a disposizione dall'autore, Paolo Albani, un personaggio per molti versi straordinario. 

Abbiocco (Paolo Albani fotografato da Paolo Pergola) 

 Nella quarta di copertina del libro si può leggere che Albani è nato nel 1946 è che è: "Scrittore, poeta visivo e performer, dirige Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non. Membro dell'Oplepo (Opificio di Letteratura Potenziale), è autore di racconti comico-surreali e di una curiosa trilogia di enciclopedie per Zanichelli: Aga magéra difúra. Dizionario delle lingue immaginarie (1994), Forse Queneau. Enciclopedia delle Scienze Anomale (1999), Mirabiblia. Catalogo ragionato di libri introvabili (2003); per Quodlibet ha pubblicato il Dizionario degli istituti anomali nel mondo (2009), I mattoidi italiani, L'umorismo involontario (2016) e in eBook Fenomeni curiosi (2014). Presente in antologie di poesia sonora"… eccetera, eccetera. Insomma, è un profeta della bibliofilia, del libro curioso e introvabile. Notizie ulteriori su di lui si possono trovare su Wikipedia:   

 https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Albani 

 o direttamente sul suo benemerito sito, dove si possono trovare innumerevoli documenti curiosi: 

https://www.paoloalbani.it/Biografia.html

Nella mostra, tenutasi alla Biblioteca Classense di Ravenna nel 2017, Paolo Albani ha esposto libri scultura, non sfogliabili, illeggibili, prodotti in unica copia e nei più svariati materiali, nella continua ricerca di un equilibrio fra arte e gioco. Il Tarlo ve ne propone un paio di esempi e vi invita a continuare questa allegra e intelligente esplorazione:  

 La presenza di una gallina e di un uovo nella grafica dei materiali usati per la mostra (copertina del catalogo, didascalie, manifesti, ecc.) si spiega con l'omaggio fatto da Albani a Francesco Becherucci, un "mattoide", da lui inserito ne "I mattoidi italiani". Becherucci, nel suo libro sulla Trasfusione del fluido vitale nell'uomo (1871) rivela alle Accademie di Scienze d'Europa di aver scoperto un "eroico mezzo o sostanza ricostituente", utile al rinvigorimento delle facoltà fisiche e intellettuali dell'uomo e a garantire una maggiore longevità, che consisteva nel nutrirsi delle uova delle galline prima che queste siano deposte, ovvero quando le uova si trovano ancora dentro le galline. Il procedimento è semplice, spiega Becherucci: 

 A tutti è facile conoscere quando nel seno di una gallina avvi l'uovo col guscio. In tal caso si prenda la gallina e si avvolga in una salvietta in guisa che non si possa muovere. Quindi con una cannula vuota e di piccolo diametro, lunga 20 o 30 centimetri di argento o di altro metallo, di avorio o di altra sostanza avente da una estremità una forma piramidale, ma non tagliente, dall'altra un bocchino, in guisa che introdotta detta cannula dalla parte piramidale fino a rompere il guscio sarà facile all'individuo dal lato del bocchino di aspirare sorso a sorso l'uovo ch'è nel seno della gallina e protrarre la operazione sorbendo lentamente l'uovo per cinque o più minuti. Egualmente potrà ripetersi a volontà la stessa operazione sopra una seconda e più galline per nutrirsi di più uova al seguito. Il guscio dell'uovo che rimane nel seno della gallina verrà espulso di poi naturalmente dalla gallina stessa lasciata in libertà.

Con vera soddisfazione, afferma, come il "sorbire" le uova direttamente dal "seno" delle galline fosse un piacere "delizioso" e "vantaggioso", avendolo lui stesso gustato a lungo di persona.

Il catalogo della mostra si può scaricare a questo indirizzo: 

 https://www.paoloalbani.it/CatalogoRavenna.pdf 

 Buona lettura…