Amor va cercando chi solingo vive 4
Per amor di contrasto, dopo i cieli azzurri, gli alberi fioriti e gli uccellini, argomenti poetici per eccellenza, una poesia d'amore, anzi uno struggente lamento d'amore, che mai ci aspetteremmo da una creatura, a ragion veduta, trascurata dai poeti; eppure anch'essa, repellente e negletta com'è, ha trovato chi ha saputo dar voce alla sua pena.

Elegia del verme solitario
Solo è Allah nel Paradiso
del Profeta Makometto
solo è il naso in mezzo al viso
solo è il celibe nel letto,
ma nessun, da Polo a Polo,
come me sul globo è solo,
né mai fu, per quanto germe
ebbe lune del lunario,
perch'io solo sono il verme
lungo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme
solitario.
Solitario sulla vetta
della torre antica è il passero
solitario. È la vedetta
solitaria in cima al cassero,
solitario è il soldo, o duolo,
del tapin ch'à un soldo solo,
solo andava il cieco inerme
e ben noto Belisario,
ma il più sol di tutti è il verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verm
triste verme
solitario.
Tutte l'altre creature
hanno moglie od hanno figli:
i canguri han le cangure
i conigli han le coniglie,
l'api accoppiansi nell'aria
e persin la dromedaria
tra le sabbie nude ed erme
ha il fedele dromedario.
Il più sol di tutti è il verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme
solitario.
Una vaga fantasia
alle volte pur mi coglie,
la mia mente vola via
e m'immagino aver moglie,
mi par d'essere, o cuccagna,
un bel nastro, una lasagna...
non più fitto in membra inferme
nel mio vil penitenziario
e non più essere un verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme
solitario.
Nastro a volte mi figuro
di annodarmi intorno a un collo
di fanciulla esile e puro.
In intingoli di pollo
altre volte invece parmi
da lasagna intingolarmi.
Il mio cor si tuffa in terme
di speranza... ed al contrario
resto sempre il verme,
il verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme
solitario
Pure il giorno verrà, il giorno
che uscirò fuori a vedere
come è fatto il mondo intorno
miserere, miserere,
finirò la vita trista
nel boccal di un farmacista
pieno d'alcool ed erme-
ticamente funerario,
perché io non son che il verme
lungo...
cupo…
cieco...
bieco...
triste verme
SOLITARIO
Ernesto Ragazzoni, Poesie, REA edizioni
Solo un cuore arido può rimanere insensibile di fronte a tanta sofferenza, o peggio riderne! I belli e le bestie, perché solo i primi hanno diritto all'amore?
Confesso che anch'io mi sono lasciata andare all'ilarità la prima volta che ho letto questa poesia. In seguito, però, rileggendo ogni verso con attenzione mi sono detta che forse il poeta, sotto il velo dell'ironia, ha cantato la sua personale afflizione dovuta alla solitudine. Lo ha fatto pudicamente, senza darla in pasto alla massa dei lettori, morbosamente gaudenti delle pene altrui, affidandola al più improbabile dei portavoce.
Ad ulteriore conferma di tale convincimento, ha contribuito l'ascolto dell'accorata lettura dell'elegia da parte di Vittorio Gassman, che ne sottolinea tutta la drammaticità (con una spruzzata di ironia).

Il tormento del mancato amore si può anche esprimere così:
Mi strugge l'anima perdutamente
il desiderio d'una donna viva,
spirito e carne, da poterla stringere
senza ritegno e scuoterla, avvinghiato
il mio corpo al suo corpo sussultante,
ma poi, in altri giorni più sereni,
starle d'accanto dolcemente, senza
più un pensiero carnale, a contemplare
il suo viso soave di fanciulla,
ingenuo, come avvolto in un dolore
e ascoltare la sua voce leggera
parlarmi lentamente, come in sogno…
24 ottobre 1925
Senza una donna da serrarmi al cuore!
Mai l'ebbi e mai l'avrò. Solo, stremato
da desideri immensi di passione
e pensieri incessanti, senza meta.
18 aprile 1926
Cesare Pavese, Il desiderio mi brucia Poesie d'amore, Garzanti

La poesia dunque è forma, un abito che riveste diversamente uno stesso sentimento. Lo so, i sostenitori del dualismo poetico/non-poetico, coi palmi levati, voltando il viso, respingeranno sdegnati un sì blasfemo accostamento. Eppure a qualcuno piace pensare che il lamento di Tenia Solium, Verme Solitario per gli amici, altro non sia che una straziante, beffarda, allegoria di chi (ahi lui/lei) non sa che coss'è l'amor.
https://www.youtube.com/watch?v=OWwqSj_VULQ&ab_channel=Franciccio
(Continua)